ZTE, le sanzioni imposte dagli USA costano il taglio di 3000 posti di lavoro

Secondo quanto riportato da Reuters, ZTE avrebbe avviato un processo di ridimensionamento che prevede il taglio di 3000 posti di lavoro, 600 dei quali all’interno del business degli smartphone.

L’azienda cinese sarebbe dunque pronta a rinunciare in un colpo solo al 5% dell’intera forza lavoro, pari a circa 60 mila lavoratori a livello globale. A subirne le conseguenze sarebbero in particolare gli stabilimenti cinesi, in cui i licenziamenti sarebbero pari al 20% del personale e verrebbero completati entro la fine del primo trimestre dell’anno.

In più, secondo quanto rivelato da un manager che ha preferito rimanere anonimo, alcuni dipendenti sarebbero stati allontanati in quanto rei di aver fatto domanda di lavoro presso la rivale Huawei, venendo definiti dal management di ZTE “fattori instabili” all'interno dell’azienda.


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