Neanche il tempo di tirare un sospiro di sollievo per l'evolversi della situazione in Italia, che Uber si trova costretta a fronteggiare una nuova situazione potenzialmente complicata. Secondo due fonti anonime contattate da Reuters, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti avrebbe avviato le indagini sulla questione Greyball.
Ne avevamo parlato qualche settimana fa: un'inchiesta del New York Times aveva fatto emergere come la startup del ride hailing sfruttasse il software noto come Greyball per fornire informazioni false a determinate tipologie di persone che venivano ritenute "sospette" per depistarle.
Uber aveva spiegato che il software veniva impiegato, per esempio, per evitare di rivelare segreti preziosi ai dipendenti di società concorrenti, o per mettere in salvo gli autisti minacciati (anche fisicamente) durante le proteste contro Uber; ma anche per evadere i controlli delle forze dell'ordine - cosa che, comprensibilmente, alla giustizia statunitense non è andata giù. A distanza di qualche ora dalla pubblicazione dell'inchiesta del Times, comunque, Uber aveva annunciato che Greyball non sarebbe più stato usato per eludere le autorità.