Proteggere l'accesso alle informazioni contenute nei dispositivi mobile è una priorità per le case produttrici e gli utenti finali. I moderni smartphone diventano, infatti, sempre più, i custodi di un gran numero di informazioni sensibili che, come tali, è opportuno tenere lontane da occhi indiscreti. Ricorrere a sensori biometrici è una strada percorribile, visto che la ''chiave di accesso" è difficilmente replicabile, trattandosi di parametri unici. La novità annunciata oggi da Synaptics ha le carte in regola per portare ad un livello superiore i sistemi di autenticazione basati su dati biometrici.
L'azienda ha infatti presentato un sistema di autenticazione biometrico multifattoriale per dispositivi mobile, realizzato in collaborazione con KeyLemon - specializzata nelle tecnologie per il riconoscimento facciale. La novità rispetto ai sistemi preesistenti riguarda la capacità di gestire più dati biometrici: sia le impronte digitali, sia quelli riconducibili alla fisionomia del viso. L'engine di Synaptics combina i valori di autenticazione ottenuti analizzato i due parametri biometrici, innalzando la soglia oltre la quale il sistema accorda all'utente l'accesso al sistema, dopo aver verificato la corrispondenza dei dati.
La tecnologia SentryPoint, prosegue Synaptics, offrirà ai produttori un'ampia gamma di funzioni per gestire il processo di autenticazione. Ad esempio, PurePrint esamina le immagini delle impronte digitali e, grazie ad algoritmi di intelligenza artificiale, individua quelle autentiche distinguendole dalle false. Anche il riconoscimento facciale viene affinato con appositi strumenti ''anti-spoofing". Da sottolineare il fatto che l'engine per l'autenticazione sviluppato da Synaptics ha la capacità di espandersi: nella fase iniziale sarà principalmente basato sull'analisi delle impronte digitali e sul viso, ma in futuro sarà in grado di acquisire, esaminare e elaborare ulteriori dati biometrici.
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Scritto da admin
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